Scopello
Un antico borgo marinaro e un famoso centro turistico balneare, famoso per i faraglioni (formati in seguito alla straordinaria opera erosiva del mare), simili a quelli di Capri ma, contraddistinti dalla forte vegetazione rupestre e dai fichi d’india che coprono la loro sommità e sui quali nidificano gabbiani e nere stridule taccole.
Scopello sorgerebbe sul sito della mitica città di Cetaria, così chiamata per l’eccezionale abbondanza di tonni.
Gli Arabi, distrutta la città di Cetaria, ristrutturarono la tonnara e chiamarono quel sito “Iscubul Iakut”.
Nel 1220 Federico II lo concesse in feudo alla chiesa Martorana di Palermo come compenso per l’argento e l’oro che le aveva tolto per sostenere le spese di guerra.
In seguito lo stesso Federico II lo donò ad una colonia di Piacentini condotti da Oddone, ed emigrati dalla Lombardia.
Essi l’abbandonarono in quanto era un territorio troppo ristretto e spesso attaccato dai pirati; di conseguenza Federico II lo rivolle indietro.
Federico III d’Aragona lo donò al Cantore della I. R. Basilica Palatina di San Pietro, finché non arrivò nelle mani del principe di Pacco, Giacomo Fardella. Nel 1767, in seguito all’espulsione dei Gesuiti, la parte che essi possedevano passò al Demanio, che a sua volta lo rivendette, nel 1871, al sig. Florio e soci.